
Il lupo in Svizzera:
posizione della PSA
Presa di posizione sulla tematica del lupo
Il lupo è tornato in Svizzera da 30 anni e la sua presenza rappresenta una sfida sempre più impegnativa. La PSA si impegna a favore di una regolamentazione chiara basata sulle più recenti conoscenze scientifiche e chiede una soluzione sostenibile dei conflitti in armonia con la protezione degli animali e i principi ecologici. Per questo motivo la PSA chiede un piano nazionale per il lupo.
Introduzione: il ritorno del lupo e le conseguenti sfide

Il lupo ha fatto ritorno in Svizzera circa 30 anni fa e si è affermato di nuovo nel nostro ecosistema come uno dei tre principali predatori autoctoni. Essendo una figura importante nella regolazione naturale degli effettivi, esso contribuisce al controllo delle popolazioni di ungulati nei boschi, identificando gli animali malati, vecchi o deboli e soprattutto predandoli, cosa che porta a una fauna selvatica più sana. In questo modo si proteggono anche i boschi dai danni causati dagli animali che si alimentano e si garantisce che le popolazioni di animali selvatici rimangano più stabili, a dimensioni sostenibili per il territorio, riducendo così a lungo termine anche la pressione venatoria. Tuttavia, la sua crescente diffusione e i conseguenti attacchi agli animali da reddito, per lo più non protetti, scatenano regolarmente accese discussioni sulle misure necessarie per regolare i lupi. Per i detentori di animali da reddito tali incidenti comportano spesso notevoli sofferenze emotive e ulteriori perdite finanziarie, il che aumenta la richiesta di abbattimento. D’altro canto, le uccisioni dei lupi generano forti reazioni emotive tra quelle fasce della popolazione che si impegnano a proteggere gli animali. Ciò dà origine alla chiara richiesta di tutelare gli animali, opponendosi a interventi sproporzionati sulla popolazione di lupi.
Oggi è particolarmente controversa la discussione sull’autorizzazione all’abbattimento preventivo di interi branchi, come nel caso dell’abbattimento dell’intero branco del parco nazionale nel Cantone dei Grigioni. La presente presa di posizione esamina la diffusione del lupo in Svizzera, l’attuale politica di abbattimento e le possibili conseguenze di tali misure sulla protezione degli animali e sull’ecologia della popolazione. Per concludere, vengono presentate la posizione della Protezione Svizzera degli Animali PSA e le possibili soluzioni.
Diffusione attuale del lupo
L’attuale popolazione di lupi (dato aggiornato a dicembre 2024) in Svizzera ammonta a circa 35 branchi, 10 dei quali vivono oltre confine con Italia e Francia e sono in parte concentrati in questi paesi. Questi branchi transfrontalieri non possono quindi essere attribuiti direttamente agli effettivi svizzeri. Un branco di lupi è formato da almeno tre individui, in cui sono rappresentati entrambi i sessi e che solitamente formano un nucleo familiare. Per l’anno 2024 per alcuni branchi non è ancora disponibile la prova di riproduzione. Nel 2023 sono stati registrati circa 34 branchi, di cui 28 con prole, per un totale di circa 300 lupi. Questi dati provengono da KORA, dal Laboratoire de Biologie de la Conservation (LBC) dell’Università di Losanna, dai Cantoni, dalle autorità italiane e francesi nonché dai rilevamenti del Gruppo Lupo Svizzero. Informazioni più dettagliate sulla popolazione dei lupi e la mappa della loro diffusione sono disponibili qui.
Politica attuale degli abbattimenti

La Convenzione di Berna annovera il lupo tra le specie severamente protette e obbliga la Svizzera a preservarne la popolazione. La regolazione è tuttavia ammessa solo se i lupi causano danni seri (serious damage) e solo se non esiste un’altra soluzione soddisfacente e se non arreca danno alla popolazione.
Nel 2022 il Parlamento ha rivisto la Legge sulla caccia, consentendo una regolazione preventiva degli effettivi di lupi. Il 1° dicembre 2023 il Consiglio federale ha fissato l’entrata in vigore di questa parte dell’Ordinanza sulla caccia entro la fine di gennaio 2025. Il 1° febbraio 2025 è entrata in vigore l’Ordinanza sulla caccia definitiva.1
La legge e l’ordinanza prevedono un periodo di regolazione per i lupi che va dal 1° settembre al 31 gennaio. I Cantoni decidono se intendono procedere a una regolazione preventiva: a tal fine devono ottenere preventivamente l’autorizzazione dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). La regolazione preventiva dei lupi può essere attuata solo dopo che sono state adottate tutte le ragionevoli misure di protezione per gli animali da reddito e gli esseri umani. Le misure di regolazione preventiva non devono mettere in pericolo gli effettivi di lupi (nemmeno a livello locale) e devono essere necessarie per prevenire danni o pericoli. L’eliminazione di interi branchi è consentita solo in via eccezionale in caso di branchi particolarmente dannosi e pericolosi. Inoltre devono essere rispettate le prescrizioni della Convenzione di Berna che, nel caso di specie rigorosamente protette, consente la regolazione preventiva solo se i danni sono gravi e se sussiste un’elevata probabilità che essi di verifichino. La prevenzione di danni di lieve entità o solo teoricamente imminenti non costituisce motivo di regolazione.
Possibili conseguenze degli abbattimenti dei lupi
Gli abbattimenti dei lupi possono avere conseguenze potenzialmente problematiche dal punto di vista della protezione degli animali e dell’ecologia della popolazione:
Punto di vista della protezione degli animali
Secondo le attuali disposizioni in materia di protezione degli animali la responsabilità della tutela degli animali da reddito ricade sui detentori e sulle detentrici, i quali devono adottare misure di protezione.2 Questi ultimi hanno tuttavia la libertà di decidere che genere di misure attuare. Tra le misure rientrano, ad esempio, recinti anti-lupo, cani da protezione delle greggi o la chiusura degli animali in stalla durante la notte. La PSA è consapevole che questo aspetto deve essere valutato in modo molto differenziato e che non è possibile attuare queste misure ovunque senza problemi.
Nei pascoli in cui si sono verificati ripetutamente attacchi, nonostante le misure di protezione delle greggi, è necessario apportare modifiche alla gestione. In caso di attacchi l’abbattimento dovrebbe essere attuato solo come ultima risorsa e solo nei confronti dei lupi effettivamente responsabili. L’abbattimento di interi branchi, compresi i lupi non coinvolti negli attacchi, non è conforme né alle disposizioni di legge né ai principi di protezione degli animali, poiché provoca loro notevoli sofferenze per gli animali, soprattutto quando le misure vengono attuate senza tenere conto della tutela degli esemplari che hanno dei cuccioli.
I lupi sono animali sociali ed entrambi i genitori partecipano alla cura dei loro piccoli. I giovani lupi sono in grado di cacciare autonomamente solo da novembre in poi, perché solo allora hanno denti permanenti. Se i genitori vengono uccisi prima ciò si traduce in una morte miserabile per i piccoli. I colpi mancati sono particolarmente problematici nella regolazione dei lupi perché si verificano in condizioni estremamente difficili: solitamente di notte, quando la visibilità è limitata e il contatto corretto con gli animali, ovvero l’identificazione certa dell’animale e delle sue condizioni, è reso difficile. A ciò si aggiunge la notevole pressione politica che può compromettere ulteriormente un’attuazione attenta. Pertanto, dal punto di vista della protezione degli animali, è necessario da un lato che esistano norme rigorose per tutelare gli animali genitori con cuccioli che dipendono da loro per sopravvivere; dall’altro lato è fondamentale che gli abbattimenti siano effettuate solo da esperti che conoscono in modo approfonditi i lupi. Si tratta principalmente di guardacaccia formati a livello federale. Questo è l’unico modo per ridurre al minimo i colpi mancati e le sofferenze inutili per gli animali.
Punto di vista dell’ecologia della popolazione
Gli abbattimenti dei lupi possono avere conseguenze indesiderate sulla struttura della popolazione e sul comportamento degli animali. I branchi di lupi sono territoriali e stanziali e i capi-branco (i genitori) svolgono un ruolo centrale. Essi difendono il loro territorio dai lupi estranei, garantendo così la stabilità del branco. Tuttavia, se i capi-branco vengono uccisi, si crea un vuoto che attrae giovani lupi vaganti. Questi animali sono spesso meno esperti e meno timorosi, il che spesso comporta maggiori danni agli animali da reddito. La perdita dei capi-branco destabilizza anche la struttura sociale del branco, modifica le strategie di caccia consolidate e aumenta la probabilità che i giovani lupi rimasti attacchino gli animali da reddito. Gli studi dimostrano che tali processi possono portare a un aumento degli attacchi al bestiame.3
Le conseguenze dell’abbattimento di interi branchi sono particolarmente critiche. Dal punto di vista dell’ecologia della popolazione ciò può mettere a repentaglio la diversità genetica della popolazione di lupi e favorire la consanguineità, che a lungo termine indebolisce la salute e l’adattabilità degli animali. Per evitare ciò si dovrebbe raggiungere uno stato di conservazione favorevole (favorable conservation status), vale a dire una popolazione sufficientemente numerosa in un habitat sicuro.4 Tuttavia, questo non è il caso dell’attuale numero di branchi di lupi, motivo per cui l’ulteriore decimazione di interi branchi aggrava il problema della consanguineità. La decimazione di interi barchi complica anche la cosiddetta funzione di definizione del territorio: i branchi consolidati difendono il loro territorio, impedendo ai lupi inesperti di entrare nella loro zona. Se questa funzione viene interrotta, possono verificarsi cambiamenti comportamentali indesiderati nella popolazione.5
Un altro problema sta nella regolazione artificiale della popolazione. In caso di un’alta densità di esemplari è controverso se e in che misura i lupi regolino in prima persona la loro riproduzione, ad esempio attraverso cucciolate di dimensioni più piccole. Tuttavia, è stato scientificamente provato che, finché la popolazione viene mantenuta artificialmente a un livello basso, essa rimarrà in una fase di crescita sostenuta. Ciò crea una dinamica che rende difficile un controllo a lungo termine.6
Le relazioni descritte dimostrano l’importanza di una gestione sostenibile e basata su fondamenti scientifici della popolazione dei lupi. A lungo termine l’abbattimento non coordinato può causare più danni che benefici e dovrebbe essere sostituito da misure pianificate con attenzione, che tengano conto delle interrelazioni ecologiche e della stabilità a lungo termine della popolazione dei lupi.
Posizione della Protezione Svizzera degli Animali PSA
La PSA ritiene che l’abbattimento di singoli lupi che causano danni sia giustificabile solo come ultima ratio, qualora ciò sia assolutamente necessario per proteggere gli animali da reddito. Tuttavia la PSA si oppone fermamente all’abbattimento di interi branchi, poiché tali interventi causano notevoli sofferenze agli animali. Se, nonostante le misure di protezione delle greggi, i branchi causano danni ingenti, la PSA chiede un abbattimento mirato e regolato degli animali responsabili, garantendo a tutti i costi la tutela degli esemplari che hanno dei cuccioli. Qualora fosse comunque necessario eliminare gli animali-genitori, tali abbattimenti dovrebbero avvenire solo in inverno (da novembre a gennaio), quando i giovani animali non dipendono più direttamente da loro.
La PSA riconosce che il carico sugli alpi, ovvero il pascolo degli animali da reddito sui prati alpini, abbinato a una corretta gestione dei pascoli, svolga un ruolo fondamentale per favorire e mantenere la biodiversità.7
Dal punto di vista della tutela degli animali la protezione delle greggi, come parte integrante di una strategia futura riguardo ai lupi, è imprescindibile, anche se è chiaro che la pastorizia costante o la custodia notturna in stalla in tali aree siano particolarmente impegnative per motivi di tempo, finanziari e organizzativi.
Per proteggere gli animali da reddito mediante misure adeguate e per garantire che in futuro nessun animale al pascolo venga detenuto senza protezione, la politica di sovvenzioni nel settore della protezione delle greggi deve tenere conto delle nuove sfide.

Dovrebbero inoltre essere prese in considerazione e incentivate nuove scoperte scientifiche e possibili misure per migliorare la protezione delle greggi e la gestione dei lupi, come ad esempio l’impiego di feromoni sugli animali al pascolo per scoraggiare i lupi.
La PSA chiede inoltre l’applicazione di procedure pratiche uniformi e scientificamente fondate per l’abbattimento e la gestione dei lupi. Ciò comprende l’elaborazione e l’aggiornamento di una strategia di gestione dei lupi valida per tutta la Svizzera da parte dell’UFAM. Questa strategia dovrebbe affermare chiaramente che solo i guardacaccia formati a livello federale sono autorizzati a cacciare i lupi. La PSA rifiuta i cosiddetti corsi accelerati per guardacaccia. Inoltre, la questione dei lupi deve essere affrontata ed esaminata in modo approfondito nella formazione dei guardacaccia.
Per quanto riguarda il branco del Fuorn, che vive prevalentemente nel Parco Nazionale del Cantone dei Grigioni, la PSA sostiene la posizione del WWF, di Pro Natura, di Bird Life e del Gruppo Lupo Svizzero: gli abbattimenti sono sproporzionati e vanno oltre il quadro giuridico, senza tenere conto delle alternative, delle esigenze di ricerca o dello sviluppo naturale del Parco Nazionale.
Cosa può fare ciascuno di noi?
- Supportare gli agricoltori nella costruzione di recinti o nel pascolo degli ovini. I progetti in corso sono OPPAL e Pasturs Voluntaris.
- Gli agricoltori e gli allevatori di ovini possono contattare il servizio di consulenza agricola di Agridea per la pianificazione e l’attuazione di misure di protezione delle greggi al seguente link: Protezione delle greggi attuale 2024 – AGRIDEA (abacuscity.ch)
- Gli studenti possono redigere articoli scientifici riguardo al conflitto tra esseri umani e lupi.
- Parlate con parenti e amici dei lupi, della loro importanza per l’ecologia e della possibile convivenza. Partecipate al dibattito, ad esempio scrivendo lettere alle redazioni.
- Sostenete iniziative politiche significative, come petizioni o referendum.
- Se possibile, acquistate e consumate prodotti provenienti da agricoltori che si impegnano a convivere con i lupi, ad esempio attuando la protezione delle greggi.
Informatevi: la conferenza sulla fauna selvatica 2023 della PSA sul tema «Detenzione di animali da reddito conforme alla protezione degli animali nella gestione dei lupi» offre informazioni approfondite. Le registrazioni sono disponibili qui: 6a conferenza PSA sulla fauna selvatica – Protezione Svizzera degli Animali PSA
Conclusione
La PSA si impegna per una regolamentazione normativa chiara, basata sulle più recenti scoperte scientifiche, e sollecita una risoluzione sostenibile dei conflitti nel rispetto della protezione degli animali e dei principi dell’ecologia. È fondamentale elaborare una strategia moderna per i lupi che garantisca la protezione a lungo termine degli animali da reddito e di quelli selvatici come pure la coesistenza tra lupi e bestiame. Considerando il recente declassamento del lupo nella Convenzione di Berna da “specie rigorosamente protetta” a “specie protetta” a livello europeo, è ancora più urgente elaborare una strategia efficace per la gestione dei lupi. La PSA richiede che gli animali da reddito siano obbligatoriamente protetti mediante misure di protezione delle greggi, per garantire il benessere del bestiame e degli animali selvatici, in particolare dei lupi. Anche la politica di sovvenzionamento nel settore della protezione delle greggi dovrebbe essere adeguata alle nuove sfide. La PSA continua a ritenere importante il pascolo sostenibile sui prati alpini da parte degli animali da reddito, poiché contribuisce a promuovere la biodiversità.8
La pratica dell’abbattimento dei lupi dovrebbe essere regolata da chiare disposizioni di legge e non essere soggetta all’arbitrio dei Cantoni. È necessario indicare concretamente a quali condizioni è consentito abbattere i lupi, tenendo conto degli aspetti legati alla protezione degli animali, definendo in modo chiaro le pratiche di abbattimento (identificazione sicura dell’animale) e rispettando l’etica animale (protezione dei genitori). Tali misure dovrebbero essere attuate esclusivamente da guardacaccia formati a livello federale.
L’abbattimento di singoli lupi che stanno dimostrabilmente causando dei danni è giustificabile solo come ultima ratio. In questo caso bisogna assicurarsi che a essere ucciso sia effettivamente l’individuo in questione e non un altro lupo della stessa zona. La PSA respinge fermamente l’abbattimento preventivo di interi branchi, poiché ciò provoca notevoli sofferenze agli animali e non rappresenta una soluzione a lungo termine dal punto di vista dell’ecologia della popolazione. Ad esempio, abbattere i capi-branco destabilizza la struttura del branco, attira giovani lupi inesperti e aumenta il rischio di danni agli animali da reddito a causa delle strategie di caccia modificate e degli animali meno timorosi.9 Inoltre, la perdita di interi branchi può mettere a repentaglio la diversità genetica e favorire la consanguineità, cosa che indebolisce la salute a lungo termine degli animali. Nei branchi strutturati in modo funzionale la probabilità di danni agli animali da reddito tende a essere inferiore, motivo per cui tali strutture dovrebbero essere preservate. L’eliminazione di interi branchi non rappresenta una soluzione sostenibile, poiché gli habitat vengono rapidamente occupati da nuovi branchi.10
Bisogna prestare particolare attenzione alla protezione degli animali-genitori e dei cuccioli che dipendono ancora da loro, poiché la loro morte non solo mette a repentaglio la vita dei piccoli, ma compromette anche significativamente il loro apprendimento sociale e la loro sopravvivenza.
- https://www.news.admin.ch/it/nsb?id=103542 ↩︎
- Art. 4 Tierschutzgesetz, TSchG, in Verbindung mit Art. 5 und 7 Tierschutzverordnung, TSchV. ↩︎
- Elbroch, L. M., & Treves, A. (2023). Why might removing carnivores maintain or increase risks for domestic animals? Biological Conservation, 283, 110106. https://doi.org/10.1016/j.biocon.2023.110106 ↩︎
- Für den gesamten Alpenraum (Italien, Österreich, Schweiz, Lichtenstein, Frankreich, Slowenien, Deutschland) wurden 125 Rudel als günstiger Erhaltungszustand festgelegt; Schnidrig R., Nienhuis C., Imhof R., Bürki R. & Breitenmoser U. (Eds) 2016. Wolf in the Alps: Recommendations for an internationally coordinated management. RowAlps Report Objective 3. KORA Bericht Nr. 72. KORA, Muri bei Bern, Switzerland, and BAFU, Ittigen, Switzerland, 70 pp. ↩︎
- Poyarkov AD, Korablev MP, Bragina E and Hernandez-Blanco JA (2022) Overview of Current Research on Wolves in Russia. Front. Ecol. Evol. 10:869161. doi: 10.3389/fevo.2022.869161 ↩︎
- Poyarkov AD, Korablev MP, Bragina E and Hernandez-Blanco JA (2022) Overview of Current Research on Wolves in Russia. Front. Ecol. Evol. 10:869161. doi: 10.3389/fevo.2022.869161 ↩︎
- Gemäss der Fallstudie zu den Auswirkungen auf die Diversität von alpinen Rasen, können negative Folgen aus der Überweidung durch zu viele Schafe entstehen wie etwa ein Rückgang der Biodiversität und die Verdrängung der Gämsen aus ihrem natürlichen Lebensraum; Widmer, S., Riesen, M., Krüsi, B. O., Dengler, J., & Billeter, R. (2020). Wenn Gämsen Schafe ersetzen: Fallstudie zu den Auswirkungen auf die Diversität von alpinen Rasen [Replacement of sheep by chamois: A case study of grazing effects on the diversity of alpine grasslands]. Tuexenia, 40, 225–246. https://doi.org/10.14471/2020.40.013 ↩︎
- Widmer, S., Riesen, M., Krüsi, B. O., Dengler, J., & Billeter, R. (2020). Wenn Gämsen Schafe ersetzen: Fallstudie zu den Auswirkungen auf die Diversität von alpinen Rasen [Replacement of sheep by chamois: A case study of grazing effects on the diversity of alpine grasslands]. Tuexenia, 40, 225–246. https://doi.org/10.14471/2020.40.013 ↩︎
- Elbroch, L. M., & Treves, A. (2023). Why might removing carnivores maintain or increase risks for domestic animals? Biological Conservation, 283, 110106. https://doi.org/10.1016/j.biocon.2023.11010
Mayer, C., Frantz, A., & Brown, G. (2022). Evaluating wildlife conservation efforts: lessons from the carnivore conflict in Europe. Journal of Applied Ecology, 59(8), 1023-1035. https://doi.org/10.1111/1365-2664.13901 ↩︎ - Poyarkov AD, Korablev MP, Bragina E and Hernandez-Blanco JA (2022) Overview of Current Research on Wolves in Russia. Front. Ecol. Evol. 10:869161. doi: 10.3389/fevo.2022.869161 ↩︎
Riepilogo della presa di posizione della PSA sulla tematica del lupo
La Protezione Svizzera degli Animali PSA ha divulgato la sua presi di posizione sulla gestione dei lupi in Svizzera. Il lupo è uno dei tre predatori autoctoni e contribuisce all’equilibrio ecologico. Tuttavia il suo ritorno porta con sé anche delle sfide, soprattutto per i detentori di animali da reddito. Particolarmente controverso è il dibattito sugli abbattimenti preventivi di interi branchi.
Punti essenziali della presa di posizione
- Importanza ecologica del lupo: in quanto regolatore naturale degli effettivi di animali selvatici il lupo preferisce come prede gli animali malati, vecchi o deboli, il che contribuisce a mantenere popolazioni di animali selvatici più sane. In questo modo si preserva l’equilibrio ecologico, si riducono i danni eccessivi causati alle piante dagli animali selvatici e si stabilizzano le popolazioni di selvaggina a un livello sostenibile per la zona; a lungo termine ciò può anche ridurre la pressione venatoria. Allo stesso tempo, gli attacchi dei lupi agli animali da reddito possono essere fonte di stress emotivo ed economico per gli allevatori.
- Situazione attuale: attualmente in Svizzera si contano circa 35 branchi, alcuni dei quali vivono oltre confine con Italia e Francia. L’attuale politica normativa consente l’abbattimento preventivo quando sono imminenti danni gravi e altre misure di protezione risultano inefficaci.
- Preoccupazioni riguardo alla protezione degli animali e all’ambiente: la PSA critica l’abbattimento preventivo di interi branchi, ritenendolo sproporzionato e contrario alla tutela degli animali. Tali interventi destabilizzano le strutture del branco, incentivano la riproduzione fra consanguinei e, a lungo termine, possono causare maggiori danni agli animali da reddito.
Richieste della PSA
La PSA accetta gli abbattimenti mirati di singoli lupi che causano danni solo come ultima misura possibile (ultima ratio). Bisogna incentivare e sovvenzionare maggiormente le misure di protezione delle gregge, come recinti o cani da protezione delle greggi. Inoltre la PSA chiede una strategia di gestione dei lupi univoca per tutta la Svizzera e basata su fondamenti scientifici.
Raccomandazioni per i singoli individui
- Supportare gli agricoltori nella protezione delle greggi
- Se possibile, acquistare e consumare prodotti provenienti da agricoltori che si impegnano a convivere con i lupi, ad esempio attuando la protezione delle greggi.
- Partecipare ad azioni politiche e dibattiti sulla questione dei lupi
La PSA sottolinea la necessità di una gestione sostenibile dei lupi che garantisca sia la protezione degli animali da reddito, sia la convivenza a lungo termine con i lupi.